• Tutto per amore

    Una tradizione di famiglia dal 1961

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    Una tradizione di famiglia dal 1961

Erano gli anni 60, c’era un gran fermento

I piccoli paesi della vallata, svuotati della forza lavoro andata in cerca di fortuna nelle città o all’esterno, d’estate come un alveare all’imbrunire, si riempivano di genti con accenti nuovi “si sentiva parlare più francese che italiano”, quello che chiamavano “l’americano, per l’atteggiamento tornava con la macchina moderna, da far voltare tutti”, nessuno resisteva al richiamo del paesello e così era sempre una gran festa, l’allegria si diffondeva al suono delle cicale...

Il bis nonno Andrea, lungimirante geometra appena ventenne, mattone dopo mattone comincia l’avventura del Cuccaro club.

All’inizio c’era il bar ed affianco sotto i rami di castagno, suonavano i complessi della zona e si ballava, la domenica.
Il trisavolo Giovanni al banco, Attilio ai tavoli; si cucinava in un fornello da campo nel retro, Rina, Rita e alcune massaie del paese, portavano in tavola i ravioli di magro con la carne, le tagliatelle, le torte d’erbi e di riso, arrosto, agnello, cinghiale.
Nel 1966 la bella artista “foresta” Luciana, assieme al padre fa visita al ristorante, e tra un chiacchera ed un ballo ed un “galeotto” disegno architettonico a lei commissionato, intreccia la sua esistenza ad Andrea.
Nascono Afra, Serena e Giovanna. L’ambizioso progetto turistico, con l’appoggio ed il contributo di tutte le personalità della famiglia, decolla.

La Pineta di Suvero, itinerario del “turismo di domani” titolavano i giornali dell’epoca.

Affluivano dalle città, per scappare da smog e cemento.
I pediatri addirittura, consigliavano di passeggiare nella pineta per le proprietà curative del pino Nero.
“A vagu in canpàgna ai Casun”: Casoni, Suvero, Veppo luoghi dove rilassarsi in mezzo alla natura, godendo di panorami incredibili, natura incontaminata e genuina ospitalità.

Il boom degli anni 70, ospiti da Gino Paoli, Ricchi e poveri, i Nomadi ad Heather Parisi e il censurato spettacolo teatrale di Maria Sole.

La voglia di vivere e di divertirsi con semplicità, l’entusiasmo all’apice, le vacanze estive di prossimità portarono un gran brulicare che determinò lo sviluppo di attrezzature sportive come la piscina ed il campetto da calcio, ed anche della sala da ballo, dell’intrattenimento con spettacoli, cantanti e personaggi di spicco del panorama italiano.
Da Adriano pappalardo, Beppe grillo, Heather Parisi, Ricchi e poveri, Nomadi, Gaspare e Zuzzurro, Gino Paoli, Peppino di Capri, Walter Chiari, Shalpi , Minnie Minoprio, Fausto leali, Mago Silvan e molti altri. Anche tanti complessi emergenti famosi in Provincia di La Spezia.

Nell’euforia di questi anni, il Cuccaro club, si consolida un punto di riferimento: dalle città e dal fondo valle risalivano la montagna per le vacanze, per riposarsi, mangiare bene e divertirsi. Con l’avvento di internet, un altro cambio epocale e ci siamo aperti al mondo, avendo la fortuna di ospitare culture e genti da ogni dove, arricchendo sempre più la nostra storia.

Oggi come allora, la natura che ci circonda regala momenti unici e ristoro per mente e corpo.
E la nostra cucina ed ospitalità hanno mantenuto lo stesso spirito evolvendosi nel tempo rincorrendo le mode e le esigenze ma mantenendo la stessa semplice volontà di farvi stare bene a casa nostra non come clienti ma come felici ospiti. Benvenuti al Cuccaro club!

Perché si chiama Cuccaro Club?

Questa è una domanda ricorrente.
La risposta è molto semplice, perché il pezzo di terra, su cui nasce il nostro albergo ristorante si chiama proprio Cuccaro.
E’ la località specifica, ritrovabile solo su mappe dettagliate che, ci ha dato il nome.
L’origine del termine “Cuccaro” proviene dal greco “Cocheros” e significa cocuzzolo, punta, monte.

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    Sono appena tornata da una settimana presso questo piccolo hotel
    situato in una favolosa posizione sui monti della val di Vara e a pochi chilometri da Levanto e Cinque Terre.

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    L’ambiente è spettacolare, se volete soggiornare in un luogo a conduzione familiare in cui sentirvi a casa questo è il posto giusto. Nonna Afra merita un monumento per la cucina, ma tutta la famiglia è di una gentilezza e di una cortesia invidiabile!! Ottima la colazione, ottimo il vino e pure la struttura è davvero meritevole. Pochi posti possono vantare tutte queste note positive

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    • teo-cri